giovedì 11 giugno 2009

Icehotel... un paradiso glaciale




Ciò che ha sempre affascinato dell’arte della scultura è la capacità dell’artista di plasmare masse informi di materiali solitamente rigidi e freddi ,con stupefacente abilità manuale e creativa trasformandole quasi magicamente in bellissime creazioni ..Se poi il materiale di partenza è un blocco di ghiaccio che man mano si trasforma in uno splendido complesso architettonico di 6000mq ecco che la magia è totale. E’ il caso dell’Icehotel di Jukkasjarvi ,unico esempio al mondo di hotel costruito interamente di ghiaccio grazie alla competenza di ingegneri ed architetti,alla fantasia degli artisti più grandi del momento,che si dichiarano pronti a sperimentare nuovi materiali e sfidare la propria abilità, ed all’entusiasmo di numerose persone,che,ogni anno si cimentano in un’opera unica, utilizzando, con grande rispetto , ciò che la natura offre. L’idea nasce nel 1980 grazie alla società Jukkas, oggi conosciuta con il nome di Icehotel, ed al suo atteggiamento produttivo di guardare al freddo e buio inverno, che affligge tremendamente questi luoghi, non come uno svantaggio, ma come una fonte feconda e provvidenziale, un’occasione per realizzare un mondo fantastico e bellissimo in un territorio solo apparentemente ostile a 200 km oltre il circolo polare artico . E così da allora ogni anno un gruppo di costruttori,architetti,designer ed artisti provenienti da tutto il mondo si raccolgono nella piccola città di Jukkasjarvi e coordinano le loro energie per realizzare la versione dell’Icehotel sotto la solerte direzione di Yngre Bergqvist ,Arne Bergh e Ake Larsson, rispettivamente manager ,direttore artistico ed architetto del progetto.

Superata la porta di ghiaccio, ricoperta di pelle di renna ecco che ci si trova in un mondo fiabesco creato completamente da ghiaccio e neve che lascia il visitatore senza fiato. Un lungo corridoio arricchito da alti pilastri, introduce in un ambiente luminosissimo. Enormi lampadari di ghiaccio che riproducono perfettamente i sontuosi lampadari di fine ottocento, composti da centinaia di gocce di cristallo, sovrastano l’ambiente. Ma a lasciare senza fiato è lo splendore accecante del ghiaccio, esaltato dall’alternanza di particolari lavorazioni con cui gli artisti hanno saputo creare meravigliosi giochi di luce, rendendolo a volte lucido e trasparente, altre matto ed opaco, altre simile ad un raffinato merletto; il tutto completato dalla sapiente disposizione delle luci, rigorosamente fibre ottiche, che esaltano ogni forma.

Man mano che si percorrono i corridoi da cui si accede alle “art suite” lo stupore aumenta e si viene immersi in un’atmosfera che alterna la sensazione di trovarsi in un mondo fantastico a quella di visitare le sale di un museo unico al mondo.
Ogni suite ha un nome,che sintetizza ciò che ciascun artista ha voluto rappresentare e la fantasia e la creatività , oltre alla sapiente abilità, le rendono uniche.
Ed ecco una foresta di funghi enormi o la casa sull’albero,a cui si accede da una scala ,anch’ essa ,come ogni cosa ,rigorosamente di ghiaccio, e che ha il letto sapientemente incastrato fra tronchi, rami , foglie e frutti enormi . Ed ancora l’interno di un sommergibile riprodotto nei minimi particolari , o il giardino dell’eden con l’immancabile serpente e la mela che formano , con un abile gioco di trasparenze e luci la magnifica testata del letto, fino alle creazioni più estroverse come la suite delle scarpe, in cui qualunque oggetto d’arredamento ha la forma di questo accessorio, letto compreso, il tavolo? la poltrona? un decoltè con tacco a spillo, su cui il visitatore può tranquillamente accomodarsi.

E’ un susseguirsi delle emozioni più diverse, che accompagnano l’ospite nella scoperta delle numerose suite, in cui gli scultori hanno dato libero sfogo alla loro arte, emozioni che inducono a riflettere sulla grandezza della natura e su tutto ciò che essa ci offre e sulla potenza dell’uomo, capace di sfruttarla a suo vantaggio.
Appena fuori l’Icehotel troviamo una piccola chiesetta, anch’essa di ghiaccio, consacrata e pronta ogni stagione a sposare numerose coppie anche di turisti un po’ stravaganti che decidono di celebrare il proprio matrimonio a -6 gradi senza però rinunciare al tradizionale abito bianco e sopportando tanto freddo per il loro magico giorno.

Ma la riflessione più confortante , tuttavia, è che la straordinarietà dell’ Icehotel non è solo quella di aver ricavato da un materiale così inusuale una struttura unica ma quella di essere innovativo e con lo sguardo proiettato verso il futuro. Durante l’intervista con il direttore artistico dell’hotel Arne Bergh siamo venuti a sapere che in questo posto sempre assaltato dai turisti si dà attenzione al divertimento ma soprattutto al problema ambientale. Ogni attività, infatti, è stata realizzata con un obbiettivo importante: non influenzare il clima diventando un produttore di CO2.



Per questo motivo, se per la costruzione dell’intera struttura vengono prelevati milioni di blocchi di ghiaccio dal Torn river, non solo ogni anno viene restituito il prestito al fiume Torne rimettendo nelle sue acque i blocchi precedentemente utilizzati , ma oggi l’Icehotel può vantarsi di usare energia rinnovabile grazie ad un contratto con la società Gavle Energy che ,secondo Green Peace, è una delle imprese svedesi più rispettosa del settore energetico.
Visitare questo posto che sembra quasi fuori dal mondo fa partire i turisti malinconici di lasciarsi alle spalle tutte le avventure e le emozioni che l’Icehotel e tutto il suo staff hanno da offrire.

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