mercoledì 26 novembre 2008

Ciao Sandro!



Roma- Dopo una lunga malattia è morto a Roma Sandro Curzi, storico direttore del Tg3 e grande voce della sinistra. Nato a Roma nel marzo del 1930 ci lascia all’età di 78 anni.È stata allestita la camera ardente in Campidoglio dove si sono svolti anche i funerali laici.








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Ripercorrere la vita di Sandro Curzi è un viaggio in un mondo pieno ed affascinante.
A tredici anni Curzi entra in contatto con gruppi della Resistenza antifascista; Collabora attivamente con il gruppo partigiano romano durante le manifestazioni studentesche antifasciste e scrive il suo primo articolo sull'"Unità clandestina", per raccontare l’assassinio di uno studente da parte di fascisti repubblichini.
Entra nel 1949 nel campo dell’’editoria, quando diventa redattore del quotidiano della sera romano "La Repubblica d’Italia", e successivamente capo-redattore del mensile della Fgci "Gioventù Nuova".
Nel 1954 sposa la giornalista e “compagna” Bruna Bellonzida cui avrà una figlia.
Diventa direttore nel 1957 del settimanale Nuova Generazione; nel 1959 passa a "l'Unità", organo del Pci, come capo-cronista a Roma.
Lo abbiamo sentito anche in radio con “Oggi in Italia”.
Dal 1967 diventa vicedirettore di Paese Sera dove resta fino al 1975 .

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Nel 1975 c’è il suo arrivo in RAI, entrando nella redazione del Gr1 diretto da Sergio Zavoli. Nel '76 dà vita alla terza rete televisiva della Rai con Biagio Agnes e Alberto La Volpe e nel 1978 è condirettore del Tg3 diretto da Biagio Agnes.
Nel 1978 diventa condirettore del Tg3, finché nel 1987 arriva alla direzione dove rimane fino al 1993 momento in cui si dimette per dissensi con il nuovo consiglio di amministrazione della Rai. Verrà ricordato da tutti come il direttore storico di questo telegiornale. Gli dà la sua personale impronta rendendolo aggressivo e spregiudicato, facendo arrivare gli spettatoti da poco più di 300 mila ai 3 milioni del '91.
Nel 1992 si occupa di editoria pubblicando, con Corradino Mineo, il saggio "Giù le mani dalla Tv” e dal 1994 dirige il telegiornale dell'emittente televisiva Telemontecarlo.
Calca il palco del "Maurizio Costanzo Show" come editorialista quotidiano e nel 1996 conduce le quattordici puntate del programma "I grandi processi" su Rai Uno.
Fa sorridere vederlo cantare con il gruppo “grande riserva indiana” sul palco di Sanremo con il nome di “Grande Capo Vento nei Capelli” con la canzone Troppo Sole.
Nel 1997 si dà da fare in politica presentandosi come candidato al Senato in una lista di sinistra denominata "Unità Socialista"ottenendo il 14 % di voti.
Dal 1998 al 2005 dirige Liberazione, organo del Partito della Rifondazione Comunista; negli ultimi anni faceva parte consiglio d’amministrazione della Rai.





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In Campidoglio, tra i primi a rendere omaggio alla famiglia arriva il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con la moglie Clio. Il Capo dello Stato ricorda "la passione e il temperamento generoso" di Curzi.
La foto-addio di Sandro Curzi, posta alle spalle della bara nella camera ardente,
lo ritrae con la sua immancabile pipa in bocca, con un largo sorriso e la mano destra sollevata quasi a fare un cenno di saluto. Ai piedi del feretro, una corona di rose rosse, il ricordo affettuoso della redazione del 'suo' Tg3.
Tra i politici presenti Walter Veltroni che dice: "Era difficile non volergli bene, perché era una bella persona".
Porge le sue condoglianze anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno;
Sono presenti per dare un ultimo saluto i registi Mimmo Calopresti e Citto Maselli, l'amico di una vita di Curzi.
A rappresentare la Rai, sua ultima casa, il direttore generale Claudio Cappon e il responsabile Relazioni esterne Guido Paglia
Presente ai funerali una delegazione della Lazio, squadra del cuore di Curzi, con uno stendardo listato a lutto,con il presidente del club, Claudio Lotito: "Curzi sapeva vivere lo sport al di sopra delle posizioni politiche”




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Il conduttore del Tg3 Fabio Cortese saluta il primo presidente del Tg3 con un toccante servizio speciale. In diretta Francesca Capovali dalla camera ardente, che ospita l’ultimo saluto a Sandro Curzi.
“Un giornale non è niente, gli manca l’anima se non apre porte e finestre, se non riesce ogni giorno a discutere con il suo pubblico” con queste parole di Curzi inizia il filmato di addio del Tg.
Molti colleghi e amici sono stati intervistati mentre lasciavano un ultimo saluto a Sandro Curzi; Petruccioli, presidente Rai, dice”la Rai è stata le sua casa, la sua passione”.
In molti stimavano Curzi, in molti gli volevano bene e lo ricordano come un amico, oltre che come un egregio giornalista. numerose ai funerali anche le persone che non lo conoscevano personalmente ma solo tramite il suo lavoro ed il suo sorriso che lo contraddistingueva. Un addio pieno di sentimento sale dagli animi dei presenti al campidoglio, un addio per una persona che verrà ricordata da molti.

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