venerdì 26 dicembre 2008

Gps a comando vocale: i pro e i contro dell'evoluzione




Pronunciare la destinazione che si desidera raggiungere ed essere guidati passo dopo passo dal GPS portatile senza mai staccare le mani dal volante.
O ancora, sospendere la navigazione con una parola, anziché dover schiacciare più tasti. Questa l’idea che ha spinto a lanciare sul mercato i primi navigatori satellitari a comando vocale. Nella maggior parte dei casi, ancora pochi però, si tratta di apparecchi della fascia medio-alta, ben dotati e ricchi di funzioni.
Quasi tutti i navigatori portatili si possono aggiornare per migliorare la precisione con cui conducono all’indirizzo prescelto. Le operazioni di aggiornamento sono semplici anche se non sempre gratuite. Per farlo basta un computer e una connessione ad internet per “dialogare” con il sito della casa che produce il navigatore. Ciò per memorizzare mappe più aggiornate o nuovi POI (acronimo inglese per indicare punti di interesse) così da disporre,per esempio, dell’ubicazione degli autovelox, delle aree di servizio,dei punti di rifornimento per auto a gas, degli ospedali o delle farmacie, e addirittura anche di hotel e ristoranti. Tutto questo a oggi è possibile solo in parte e solo con i GPS di fascia alta.
Ma questi GPS di ultimissima generazione non sono apprezzati in pieno da tutti.
Molte critiche circa la tecnologia prorompente nelle nostre vite si fanno avanti in questi ultimi decenni; i più tradizionalisti contro i fautori delle “macchine”.
Dichiarazioni forti scaturiscono, dopo la presentazione di alcune case produttrici di GPS dei nuovi apparecchi a comando vocale.
“ La nostra vita è diventata ormai una tecno-vita, una vita cioè che non sa più fare a meno degli strumenti tecnologici per espletare i nostri atti quotidiani; la nostra esistenza è invasa letteralmente dalle macchine; si tratta di un vero ed inestricabile quanto inevitabile complotto teso ad eliminare la semplicità e la funzionalità dell’esistenza
Dall’inchiesta effettuata risulta che anche chi già possiede un navigatore satellitare non è pienamente convinto dell’utilità dei nuovi apparecchi a comando vocale. “ un Garmin Nuvi 860 costa 599 euro, un Maggellan Maestro 4245 costa 399 euro,il Tom Tom GO 930 costa 499 euro,il mio caro e vecchio Garmin 310 l’ho pagato solo 100 euro e mi ha sempre portato dove volevo io…”
I più “conservatori” che reputano superfluo ed esagerato preoccuparsi di non voler premere un tasto hanno dichiarato che gli inconvenienti sono tanti. “Il microfono ad esempio”, sostengono, “oltre alla voce di chi ha impartito il comando, può ricevere altre informazioni audio presenti nell’abitacolo. Si pensi a due passeggeri che stanno parlando, all’autoradio in funzione o al “suono” del motore. Questi fattori rendono talvolta difficoltosa la decodifica del comando e obbligano a ripetere l’operazione magari più volte”. “Può capitare anche”, dichiara un altro intervistato, “che il GPS comprenda e chieda la verifica di una via o una città errata”.
Gli esponenti delle maggiori case produttrici di GPS,invece, sostengono che i vantaggi superino gli svantaggi.
“Innanzi tutto si resta più concentrati al volante e questo vuol dire più sicurezza. In alcuni casi, per esempio, si deve attivare con un solo comando la gestione vocale e non bisogna più digitare sulla tastiera il nome completo della città e della strada di destinazione”.
Ma come funzioneranno questi nuovi modelli di GPS?
“Un piccolo microfono direzionale invia il comando vocale impartito dal guidatore ad una centralina digitale che interpreta e confronta i suoni con altri che sono stati memorizzati all’origine. Un lavoro che il navigatore effettua in tempo reale. Poi inizia la guida.”

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